giovedì 27 novembre 2008
IP IP URRA' - Inversamente Proporzionale allo scoperto...
martedì 25 novembre 2008
22 nov - MANIFESTAZIONE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE - contributo #1
io sono marta. e sono stata alla manifestazione sabato contro la violenza alle donne e sono, sono che avevo un piccolo punto di domanda nello stomaco mentre mi svegliavo alle sei del mattino per andare a prendere il pullman, mentre salivo sul bus, mentre mi guardavo attorno e vedevo femminilità. mi sono chiesta se stavo facendo la cosa giusta perché il mio corpo non rispondeva con la riconosciuta spontaneità, con l’euforia del momento e dell’inaspettato, con la sicurezza che la nostra presenza farà la differenza. avevo comunque deciso da un mese che sarei stata presente, come un compito, perché l’anno scorso non l’ho fatto, perché ha prevalso la questione di principio. siamo arrivate al piazzale fuori dalla stazione ed eravamo poche, maledettamente poche. mi è preso lo sconforto, perché urlare in due dopo un po’ spezza la voce. ma avevo il mio compito, avevo le mie amiche, una con la barba ed eravamo comunque pronte ad urlare.
il clima da forbici in pugno mi faceva sentire imbarazzata, come imbarazzata mi sono sentita a vedermi quasi rifiutare un volantino a causa delle mie fattezze femminil-maschili..? sarà mania di maschil persecuzione ma così m’è parso.
la mia amica con la barba non mi ha accompagnato per gentilezza, né per dimostrare che la barba protegge dal buio, semplicemente non mi ha accompagnato: Mauro è venuto con me.
ma mano che ci facevamo trasportare dall’Onda il mio piccolo punto di domanda si trasformava in un fiore, in un sole, in una nota in un qualcosa che cambia a stimoli improvvisi e risponde diversamente sempre. ho cominciato a sentirmi al mio posto, a capire perché mi ero data quel compito un mese prima. e da quel fiore in poi la dj vincente è stata EmotionInBody, in pista in occasione di ogni sogno in divenire e in arrivare, prima di sterzare ancora.
credo come mauro che sia molto importante riprenderci questi spazi che chiediamo, ma riprenderceli davvero, problematizzandoli sempre di nuove sfumature; ciò che non condivido è l’esclusione coatta che ha smesso di voler riflettere e chiedersi il perché, credo molto nell’incontro-scontro generazionale come dinamica creativa di nuovi saperi concretizzabili, e nuove pratiche riconosciute dal nostro “sé”; contaminazione e trasversalità sono a mio parere le chiavi di volta.
e soprattutto, senza paura, iniziamo un dibattito su questo..non sterile e fine ai propri post su questo blog, ma creativo. non si tratta di uomini si uomini no uomini zacchete (e mimo le forbici); si tratta di nuovi percorsi, di pretendere i nostri corpi in gioco per non permettere che se ne prenda gioco qualcun altro.
22 nov - MANIFESTAZIONE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE - contributo #2

la mia sarà una visione parziale della manifestazione di sabato 22 in occasione della giornata di lotta alla violenza contro le donne. parziale perchè di parte, perchè in quanto educato come "ragazzo" mi sento parte della questione, perchè non credo di avere verità ideologiche da distribuire ma una voce che esprime esperienze e sensazioni.
sono andato alla manifestazione insieme ad amiche con le quali ho condiviso un percorso credo molto profondo di riflessione sulle discriminazioni e sulle violenze di genere e di conseguente lotta a queste. ho volouto essere presente perchè il maschile è parte in causa e deve prendersi le proprie responsabilità, deve avere coscienza di sè. e per questo ho cercato di portare il mio vissuto in piazza, accanto a quello di molte altre persone, con atteggiamento dialogante, di confronto, di ascolto e di proposta.
ciò che ho visto è stata purtroppo una partecipazione intanto carente a livello numerico, nonostante un potere volgarmente misogino e omofobo incomba ora sulle nostre vite e i nostri corpi.
e poi la partecipazione era di due tipi nettamente differenti: in testa al corteo, dove soprattutto sfilavano associazioni di femministe e lesbiche quasi sempre separatiste, l'argomento principale di tutta la manifestazione è stato lo stupro e più in generale la violenza fisica. violenza maschile, sì. ma non per questo da ritenere propria (quasi congenita, quando si invocano le forbici) di tutti gli uomini. le generalizzazioni sono sempre rischiose.
nella parte finale del corteo, invece, le giovani e alcuni giovani (tra cui il sottoscritto): all'interno del movimento studentesco dell'Onda, infatti, si sono mobilitate ulteriormente le ragazze, rivendicando una maggiore attenzione ad alcune tematiche: la libertà personale, la libertà di gestione dei propri corpi, la riappropriazione della notte, la dignità di un lavoro sicuro, la necessità di uno stipendio equo. tutte rivendicazioni molto ampie, tutti obiettivi, progetti da costruire e da pensare con nuove modalità. voci decisamente propositive, che invece di accusare, di lasciarsi andare alla rabbia, si indignano decidendo di rilanciare, mostrando la propria presenza e le proprie attività, scendendo in strada per riaffermare di esserci e di agire tutti i giorni. era questa la parte del corteo dove si ballava, dove si urlava e si correva, dove quando gli occhi si incrociavano, pur senza essersi mai visti, scattava un sorriso imprevisto. era questa la parte del corteo dove era bello esserci, dove si riusciva a parlare e non solo per riaffermare le proprie convinzioni.
sono uscito da questa giornata con l'idea che veramente ci sia tanto da costruire, soprattutto per cercare di creare un clima di confronto. una delle cose più positive è stato che anche durante il viaggio in autobus, durante la manifestazione, si avvertiva la necessità di scambiarsi opinioni e di parlare di progetti, idee, tante idee. ma talvolta si ha l'impressione che le generazioni che hanno vissuto e si sono battute nel movimento femminista degli anni passati non riescano sempre ad aprirsi all'ascolto e al confronto con le nuove realtà di movimento senza pensare che queste siano edulcorate. semplicemente il contesto è cambiato e bisogna misurarsi con altre situazioni, dalle quali nascono anche nuove necessità e nuovi desideri.