martedì 25 novembre 2008

22 nov - MANIFESTAZIONE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE - contributo #2







la mia sarà una visione parziale della manifestazione di sabato 22 in occasione della giornata di lotta alla violenza contro le donne. parziale perchè di parte, perchè in quanto educato come "ragazzo" mi sento parte della questione, perchè non credo di avere verità ideologiche da distribuire ma una voce che esprime esperienze e sensazioni.
sono andato alla manifestazione insieme ad amiche con le quali ho condiviso un percorso credo molto profondo di riflessione sulle discriminazioni e sulle violenze di genere e di conseguente lotta a queste. ho volouto essere presente perchè il maschile è parte in causa e deve prendersi le proprie responsabilità, deve avere coscienza di sè. e per questo ho cercato di portare il mio vissuto in piazza, accanto a quello di molte altre persone, con atteggiamento dialogante, di confronto, di ascolto e di proposta.
ciò che ho visto è stata purtroppo una partecipazione intanto carente a livello numerico, nonostante un potere volgarmente misogino e omofobo incomba ora sulle nostre vite e i nostri corpi.
e poi la partecipazione era di due tipi nettamente differenti: in testa al corteo, dove soprattutto sfilavano associazioni di femministe e lesbiche quasi sempre separatiste, l'argomento principale di tutta la manifestazione è stato lo stupro e più in generale la violenza fisica. violenza maschile, sì. ma non per questo da ritenere propria (quasi congenita, quando si invocano le forbici) di tutti gli uomini. le generalizzazioni sono sempre rischiose.
nella parte finale del corteo, invece, le giovani e alcuni giovani (tra cui il sottoscritto): all'interno del movimento studentesco dell'Onda, infatti, si sono mobilitate ulteriormente le ragazze, rivendicando una maggiore attenzione ad alcune tematiche: la libertà personale, la libertà di gestione dei propri corpi, la riappropriazione della notte, la dignità di un lavoro sicuro, la necessità di uno stipendio equo. tutte rivendicazioni molto ampie, tutti obiettivi, progetti da costruire e da pensare con nuove modalità. voci decisamente propositive, che invece di accusare, di lasciarsi andare alla rabbia, si indignano decidendo di rilanciare, mostrando la propria presenza e le proprie attività, scendendo in strada per riaffermare di esserci e di agire tutti i giorni. era questa la parte del corteo dove si ballava, dove si urlava e si correva, dove quando gli occhi si incrociavano, pur senza essersi mai visti, scattava un sorriso imprevisto. era questa la parte del corteo dove era bello esserci, dove si riusciva a parlare e non solo per riaffermare le proprie convinzioni.
sono uscito da questa giornata con l'idea che veramente ci sia tanto da costruire, soprattutto per cercare di creare un clima di confronto. una delle cose più positive è stato che anche durante il viaggio in autobus, durante la manifestazione, si avvertiva la necessità di scambiarsi opinioni e di parlare di progetti, idee, tante idee. ma talvolta si ha l'impressione che le generazioni che hanno vissuto e si sono battute nel movimento femminista degli anni passati non riescano sempre ad aprirsi all'ascolto e al confronto con le nuove realtà di movimento senza pensare che queste siano edulcorate. semplicemente il contesto è cambiato e bisogna misurarsi con altre situazioni, dalle quali nascono anche nuove necessità e nuovi desideri.



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